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Ferie non godute nel 2024: quando smaltirle nel 2025 per non rischiare di perderle

La gestione corretta delle ferie è fondamentale sia per la salute e il benessere dei lavoratori, sia per la conformità normativa da parte delle aziende. Ogni anno, molti dipendenti si trovano con giorni di ferie residui non utilizzati, spesso senza sapere quali siano le scadenze per smaltirli e i rischi correlati. Gestire al meglio le ferie, infatti, non solo rimane un aspetto cruciale per garantire il giusto equilibrio tra riposo e lavoro, uno dei benefit più ricercati dai lavoratori, ma anche per evitare di incorrere problematiche legali o contrattuali.

In questo approfondimento, chiariamo quali sono le tempistiche da rispettare per evitare la decadenza dei giorni di ferie maturati, le conseguenze legali in caso di violazione, e cosa può fare il lavoratore se non riesce a fruire del proprio diritto al riposo. Conoscere le regole è il primo passo per tutelare sia l’azienda che i suoi collaboratori, un aspetto su cui le consulenti del lavoro Studio Carafa lavorano ogni giorno al fianco delle imprese.

Gestione delle Ferie non godute: come fare per non perderle?

Le regole sulle ferie seguono indicazioni precise, stabilite sia dalla legge che dai contratti collettivi, e i termini di scadenza dipendono dall’anno in cui le ferie sono maturate. Vediamo nel dettaglio quali sono le regole nell’ultimo triennio:

  • Per le ferie maturate nel 2023, c’è tempo fino al 30 giugno 2025 per utilizzarle, tenendo presente che il termine per richiederne la fruizione continuativa è scaduto il 31 dicembre 2023;
  • Le ferie maturate nel 2024 devono essere smaltite entro il 31 dicembre 2024, ma potranno essere godute al massimo entro il 30 giugno 2026;
  • Per le ferie del 2025, invece, la scadenza principale è fissata al 31 dicembre 2025, con un limite ultimo al 30 giugno 2027.

Le imprese che non permettono ai dipendenti di utilizzare le ferie nei tempi previsti rischiano sanzioni amministrative, ecco un motivo in più per affermare che una puntuale consulenza su questi aspetti può fare la differenza.

Ferie non utilizzate nei termini di Legge: le sanzioni previste

Cosa succede dunque se non vengono rispettati i termini di legge e non vengono smaltite in tempo le ferie. Le multe variano in base alla gravità della violazione:

  • Da 120 a 720 euro per violazioni standard;
  • Da 480 a 1.800 euro se la violazione coinvolge più di cinque lavoratori o si prolunga per almeno due anni consecutivi;
  • Da 960 a 5.400 euro se riguarda oltre dieci lavoratori o persiste per quattro anni.

Inoltre, da non dimenticare, l’obbligo per il datore di lavoro a versare i contributi previdenziali e assistenziali anche sulle ferie non godute entro i termini.

Nel caso in cui un dipendente non riesca a fruire delle ferie entro i tempi previsti per motivi non dipendenti dalla propria volontà, ha diritto a richiedere un risarcimento al datore di lavoro. Questo perché il mancato riposo può incidere negativamente sulla salute e sul benessere psicofisico. Per non rischiare sanzioni verifica insieme al lavoratore o con il consulente come e quando programmare le ferie.

Come visto, la materia attorno alle ferie non godute non solo è fondamentale per il work-life balance, ma è anche delicata e complessa, specie per imprese strutturate che devono gestire tante risore umane. Alla luce di questo, è consigliabile rivolgersi a consulenti del lavoro  in grado di supportare l’azienda su questi aspetti e inquadrare nella maniera più corretta i collaboratori. Contatta subito il Nostro Studio per parlare con un nostro Esperto.

 

 

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