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Quanto costa un dipendente all’azienda?

Il calcolo del costo complessivo di un dipendente rappresenta una variabile cruciale nella pianificazione economica e finanziaria di ogni azienda. L’analisi dettagliata del costo aziendale del personale dipendente è infatti fondamentale per una gestiopne adeguata del personale e delle risorse di una determinata realtà Contrariamente alla percezione comune che si limita spesso alla retribuzione netta, l’onere aziendale è composto da una pluralità di voci che dipendono strettamente dalla tipologia contrattuale e dall’inquadramento del lavoratore. In questo articolo cerchiamo di raccogliere tutte le informazioni fondamentali che ogni datore di lavoro dovrebbe conoscere per essere preparato sull’argomento.

Quanto costano i dipendenti: Lavoro Subordinato vs. Parasubordinato

Una prima grande distinzione possibile è determinata dalla tipologia di dipendente di cui parliamo. Il primo fondamentale elemento discriminante nel determinare il costo del personale risiede infatti nella natura del rapporto di lavoro:

Costo dei dipendenti da Lavoro Subordinato (Art. 2094 c.c.)

Il rapporto di lavoro subordinato si caratterizza per l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro. Le principali fattispecie contrattuali includono:

  • Tempo Indeterminato: La forma contrattuale standard senza prefissione di termine.
  • Tempo Determinato: Contratto con durata predefinita (soggetto a specifiche causali e limiti di legge).
  • Lavoro Intermittente o “Job on Call”: Rapporto in cui il dipendente si pone a disposizione del datore di lavoro per prestazioni lavorative discontinue o a chiamata.

Lavoro Parasubordinato

Questa categoria include principalmente i contratti di Collaborazione Coordinata e Continuativa (Co.Co.Co.) che, pur avendo una componente di coordinamento con il committente, mantengono l’autonomia gestionale del collaboratore. Il costo, in questo caso, è influenzato da una diversa ripartizione degli oneri previdenziali (Gestione Separata INPS) e dall’assenza di molte tutele tipiche del lavoro subordinato (es. TFR, ferie, permessi).

Determinazione del Costo del dipendente nel Lavoro Subordinato

Ricostruiamo insieme l’iter necessario a comprendere quanto un determinato dipendente costa alla sua azienda. Per un dipendente assunto con contratto di lavoro subordinato, la quantificazione del costo si articola attraverso i seguenti passaggi tecnici:

Individuazione del CCNL e dell’Inquadramento

Il punto di partenza è l’identificazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicabile, il quale è determinato dall’attività prevalente dell’azienda, desumibile primariamente dal Codice ATECO.

Una volta definito il CCNL, si procede a:

1. Definizione della Mansione: Identificazione delle specifiche attività cui il dipendente sarà adibito.
2. Attribuzione del Livello: Inquadramento del lavoratore nel livello retributivo previsto dal CCNL in base alla mansione e all’esperienza.

A ciascun livello corrisponde una Retribuzione Minima Contrattuale (RMC) definita dal CCNL.

Calcolo del Costo del Lavoro Lordo (Costo Aziendale)

Il costo totale che l’azienda deve sostenere (denominato tecnicamente Costo del Lavoro Lordo) si calcola sulla base della retribuzione annua e delle voci accessorie.

I. Retribuzione Lorda e Mensilità Supplementari

Il calcolo della retribuzione lorda annua include:

Retribuzione Tabellare Annua: vale a dire l’importo derivante dalla RMC, la retribuzione minima contrattuale definita dal CCNL.
Mensilità Aggiuntive: che includono il costo per tredicesima e, se prevista dal CCNL, quattordicesima mensilità. Questi importi si rateizzano nell’arco dell’anno.

II. Contribuzione Previdenziale e Assicurativa (Oneri Sociali)

Questa è la componente più significativa che si aggiunge alla retribuzione lorda e rappresenta la quota di oneri a carico esclusivo dell’azienda (percentuale variabile) e comprende:

  • Contributi Previdenziali (INPS): A carico del datore di lavoro, la cui aliquota varia in base al settore, alla qualifica, ecc.
  • Contributo Aggiuntivo per Contratti a Termine: I contratti a tempo determinato prevedono un’aliquota contributiva aggiuntiva (attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile a fini previdenziali) volta a disincentivare l’utilizzo di tale tipologia contrattuale.
  • Contributi Assicurativi (INAIL): Il premio assicurativo contro gli infortuni e le malattie professionali, la cui aliquota è determinata in base al grado di *rischio* associato all’attività svolta.
III. Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il TFR (Art. 2120 c.c.) non è un costo contributivo, ma un debito differito dell’azienda nei confronti del dipendente che “matura per rateo” di anno in anno. L’onere aziendale è rappresentato dalla somma annualmente accantonata e soggetta a:

  • Rivalutazione Monetaria: Al 31 dicembre di ogni anno, il fondo TFR accantonato è soggetto a rivalutazione secondo una specifica formula (1,5% in misura fissa + 75% dell’aumento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo).
IV. Costo di Ratei Mat/ROL non Goduti

L’azienda deve considerare il costo teorico derivante dalla maturazione dei ratei di Ferie e Permessi Retribuiti (ROL). Tali ratei, se non goduti entro i termini previsti dalla legge o dal CCNL, devono essere monetizzati o rimangono un debito aziendale potenziale.

V. Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP)

Infine, ai sensi del D.Lgs. 446/97, il costo del personale dipendente costituisce generalmente una componente della base imponibile IRAP, incrementando l’onere fiscale complessivo dell’azienda.

Sintesi del Costo Medio Aziendale per Dipendente

In sintesi, il costo complessivo medio (Costo del Lavoro Lordo Annuo) può essere espresso, in termini tecnico-contabili, come la somma delle seguenti componenti:

{Costo Aziendale} = {Retribuzione Lorda Annua} + {Oneri Sociali a Carico Azienda} + {Rateo TFR Accantonato} + {Costo Ratei Ferie/ROL Mat/non Goduti} + {Eventuale Quota IRAP}

La stima precisa di questi elementi è fondamentale per una corretta elaborazione del budget del personale e per l’analisi della sostenibilità economica delle risorse umane. Proprio per questo, è molto importante rivolgersi a realtà solide e con esperienza nel campo della consulenza e gestione del lavoro e nell’amministrazione delle buste paga.

Dalla Retribuzione Lorda al Netto in Busta Paga

Una volta definito il Costo del Lavoro Lordo (l’onere complessivo per l’azienda), è possibile stimare l’importo che effettivamente verrà corrisposto al dipendente (stipendio netto). Questa stima richiede la scomposizione della Retribuzione Lorda per determinare il corretto carico fiscale.

La Determinazione dell’Imponibile Fiscale

Il primo passo è la detrazione dei contributi a carico del dipendente.

  1. Detrazione Contributi INPS Dipendente: Dalla Retribuzione Lorda (mensile o annua) deve essere detratta la quota contributiva a carico del lavoratore (aliquota standard del 9,19% o quella specifica del settore/qualifica).
    > Nota Tecnica: Questi contributi, pur essendo trattenuti in busta paga, non sono un costo per l’azienda, ma un onere del dipendente che l’azienda, in qualità di “Sostituto d’Imposta”, provvede a versare (tramite Modello F24) entro il 16 del mese successivo a quello di competenza.
  2. Calcolo dell’Imponibile Fiscale: La Retribuzione Lorda al netto dei contributi INPS a carico dipendente costituisce l’Imponibile Fiscale (base di calcolo per l’IRPEF).

> {Imponibile Fiscale} = {Retribuzione Lorda} – {Contributi INPS a carico Dipendente}

Il Calcolo dell’IRPEF e delle Detrazioni

Sull’Imponibile Fiscale si determina l’Imposta Lorda (IRPEF Lorda) mediante l’applicazione delle aliquote progressive per scaglioni di reddito (come stabilito dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi – TUIR).

Dall’IRPEF Lorda si sottraggono poi le detrazioni fiscali, che riducono direttamente l’imposta dovuta, ovvero:

  • Detrazioni per Lavoro Dipendente: Spettanti in base al reddito annuo complessivo e calcolate secondo formule decrescenti al crescere della soglia di reddito.
  • Ulteriori Benefici Fiscali (Es. Trattamento Integrativo):
    > Trattamento Integrativo (cd. “Bonus 100 Euro”): Riconosciuto per i redditi più bassi (attualmente, fino a € 15.000 o, con specifiche condizioni, fino a € 28.000).
    > Somme Integrative e Ulteriori Detrazioni: Previste da recenti decreti-legge, anch’esse modulate in base a specifici range di reddito (es. la somma integrativa in misure percentuali, o l’ulteriore detrazione riconosciuta per redditi lordi annui superiori a € 20.000).

Il risultato finale, l’IRPEF Netta Residua, è l’imposta effettivamente dovuta.

Questa veloce panoramica rende chiaro quanto sia effettivamente complesso il quadro di calcolo del costo effettivo delle risorse dipendenti per il datore di lavoro e per l’azienda. Calcolare con precisione determinati costi e comprendere come gestirli al meglio rimane fondamentale oggi per permettere una crescita in termini di capitale umano alla propria realtà economica.

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