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Smart working, cos’è e come funziona in Italia

Negli ultimi anni, grazie alla rapida diffusione di Internet e delle reti wifi, molti datori di lavoro hanno applicato all’interno delle loro aziende il concetto di smart working. Ma cosa si intende con questo termine?

Cos’è lo smart working

Smart working, noto anche come lavoro agile, è una modalità di rapporto di lavoro subordinato che non prevede determinati vincoli di orario e di luogo di lavoro. In Italia è stata regolamentata attraverso un quadro normativo definito dalla Legge n.81/2017 e dal 15 novembre 2017 chi ha optato per lo smart working può inviare una comunicazione obbligatoria sul portale messo a disposizione dal Ministero del Lavoro.

Caratteristica essenziale per lo smart working è l’accordo stipulato tra il datore di lavoro e il lavoratore e che deve contenere al suo interno tali elementi:

  • durata: il contratto di smart working può essere a tempo determinato o indeterminato;
  • il preavviso di almeno 30 giorni per il recesso;
  • la disciplina dell’esecuzione della prestazione che avviene al di fuori dei locali aziendali e con l’utilizzo di appositi strumenti tecnologici messi a disposizione dal datore di lavoro;
  • le modalità di controllo  della prestazione lavorativa.

I vantaggi dello smart working

Attraverso lo smart working il lavoratore potrà decidere liberamente quando e dove lavorare, conciliando così le esigenze individuali con quelle dell’impresa. Inoltre, vi è una parità di trattamento, sia normativo che retributivo, tra un lavoratore “agile” e i colleghi che decidono di lavorare in azienda.

I vantaggi per le aziende che decidono di optare per lo smart working sono principalmente legati ad una riduzione dei costi, per esempio di illuminazione, di riscaldamento o climatizzazione, di pulizia. A questo si deve aggiungere anche una crescita della produttività legata ad una maggiore soddisfazione dei dipendenti i quali apprezzano tali contratti di lavoro meno rigidi rispetto a quelli del passato.

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